Il Centro Psico Sociale (CPS) Puglie situato a Milano da sempre svolge attività e progetti incentrati sulla prevenzione e sostegno alla fragilità mentale, nonché sulla valorizzazione del rapporto CPS-Territorio-Rete Sociale-Famiglie.
La Coordinatrice Infermieristica del Centro Psico Sociale zona 4 a Milano Ines Marroccoli e l’Educatore Professionale Carlo Scovino hanno realizzato un documento mirato ad analizzare l’importanza che il sistema di reti sociali può avere nella fase di riabilitazione e reintegro in società di un individuo affetto da disagio psichico.
Il disagio psichico spesso pone la persona in isolamento totale, specialmente nelle relazioni affettive e all’interno della comunità. L’obiettivo del CPS è quello, pertanto, di ricostruire l’aspetto relazionale e sociale delle persone affette da questi disagi mediante l’attivazione di risorse esterne al CPS presenti nel contesto di appartenenza.
Il territorio, infatti, sembra avere una forte azione risocializzante e aiuta a mantenere l’utente nella propria rete di appartenenza facendo in modo che venga da questa positivamente sostenuto.
Quando si parla di rete sociale si intende la struttura di relazioni le cui caratteristiche possono essere usate per spiegare il comportamento delle persone che costituiscono la rete. Essa è costituita da 3 elementi:
- i soggetti, che appartengono alla rete
- i nodi, che compongono la rete come ad esempio le istituzioni o i gruppi
- le relazioni, che rappresentano i legami tra i soggetti e i nodi della rete sociale
Il lavoro di rete si svolge:
- con la persona: l’operatore in fase di assessment esplora le reti in cui l’utente è inserito, mentre in fase di realizzazione dell’intervento svolge un’azione di mobilitazione delle reti
- nel servizio e tra i servizi: l’operatore opera per creare connessioni nel servizio e tra diversi servizi per intervenire su un caso singolo o per attivare nuovi servizi necessari per la comunità
- sul territorio: l’operatore promuove connessioni e legami tra varie risorse allo scopo (Vedi Il documento completo )
Il CPS svolge da tanti anni un lavoro di rete con la finalità di promuovere un approccio multidisciplinare tra enti, servizi e persone presenti sul territorio per realizzare progetti ed attività mirate alla riabilitazione e rieducazione dell’utente.
In primo luogo il lavoro di rete offre all’utente supporti esterni al CPS e maggiormente integrati con il contesto sociale così da aiutarlo a creare una rete personale relazionale sia di tipo formale (enti, organizzazioni, servizi) che informale (parenti, amici). Questa rete favorisce il suo reintegro in società contrastando, al contrario, l’isolamento. In secondo luogo aiuta a mantenere il CPS costantemente in contatto con le strutture che si occupano di psichiatria.
Si è osservato, inoltre, che la rete sociale ha una funzione positiva sul benessere psicofisico della persona e svolge un importante ruolo nel processo di reintegrazione sociale dell’individuo e nel percorso riabilitativo di riduzione delle disabilità.
Importante è il ruolo di “social support” che le reti sociali svolgono: promuovono e tutelano il benessere individuale e di protezione da diverse forme di disagio. Per fare questo è però necessario un approccio multidisciplinare che vede quindi il collegamento tra diversi attori. Questo vale specialmente per quegli individui caratterizzati da un grave disagio psichico e che si portano dietro reti spesso strette e fragili.
Obiettivo delle reti sociali è quello di porsi sulla linea di confine tra il sistema dei servizi e gli attori della rete sociale naturale del paziente inserito nella sua comunità locale di appartenenza, favorendone gli scambi e la comunicazione. Questo perché i bisogni degli utenti psichiatrici sono cambiati e non si può più pensare di gestirli attraverso un unico sistema, ma solo attraverso la collaborazione di tutta la rete sociale formata dai servizi, dalla famiglia e dalla comunità.
Questa collaborazione già sperimentata nel Centro Psico Sociale di Milano ha portato risultati positivi sia nell’inserimento ed inclusione sociale e lavorativa dell’individuo che nella riabilitazione psichiatrica. Ha inoltre dimostrato come la costruzione di reti sociali migliori la qualità di vita della persona, della sua famiglia e della comunità, dando la possibilità all’utente di sentirsi pienamente un cittadino.
Fonte: nurse24.it